“Ci siamo… Mi infastidisce il termine ma lo uso perché ormai è conosciuto e accettato: sono gay”. Nell’ultima esibizione dell’illusionista James Randi non c’è stato alcun trucco, solo molta magia, quella di un canuto prestigiatore che ha trovato il coraggio, a 81 anni suonati, di estrarre dal cilindro tutta la verità.
“Per i primi vent’anni della mia vita”, ha spiegato Randi sul suo blog Swift, “ho dovuto vivere nell’ombra, in una cultura che è stata, almeno apparentemente, del tutto ostile”. Con il passare del tempo “l’atteggiamento generale che avevo percepito intorno a me ha cominciato a cambiare, e attualmente trovo che sia emersa una accettazione per i più diversi stili di vita, ad eccezione, naturalmente, di quelle culture che vivono nella paura costante e decrepita della punizione divina”. Per il coming out non era troppo tardi.
Il prestigiatore, prima del grande passo in pubblico, si è raccontato ad amici stretti e colleghi e “nessuno è rimasto del tutto sorpreso”. Poi si è dichiarato sul web: “ero preparato a ricevere l’inevitabile sequela di fischi ed insulti di coloro che salteranno alla tastiera in allegria a notificare ad altri la mia dichiarazione. Il mio coming out sarà per loro un’ulteriore prova della perfidia insita nello stile di vita razionalista che ho scelto. Quelle risatine di gioia saranno inascoltate, coperte dal mormorio di accettazione che attendo con fiducia dai miei amici”. E gli applausi a scena aperta sono arrivati da tutto il mondo in decine di messaggi di vicinanza e complimenti. Ma perché questo coming out è arrivato così tardi?
Randi, superato ampiamente per motivi anagrafici, il problema di dirlo a mamma e papà, si è trattenuto fino ad oggi perché era terrorizzato che la crociata che ha condotto tutta una vita potesse, con il coming out, subire contraccolpi o una battuta di arresto.
L’uomo è infatti arcinoto (e seguito in Italia grazie al CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) perché è tra i fondatori del movimento degli scettici e per la sua lotta senza quartiere alle pseudoscienze (paranormale, all’occultismo, miracoli… e via superstizione dopo superstizione) in nome di un sano investimento in razionalismo e ateismo.
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Restano famosi i suoi match contro individui che si autoproclamava dotati di poteri divini e che per dimostrarlo piegavano con il pensiero cucchiai di acciaio o sfogliavano senza mani elenchi telefonici. L’ateo Randi li prendeva in giro facendo esattamente le stesse magie e rivelando i banali trucchi di prestigio che i “furfanti” usavano per battere cassa. Di fatto, secondo il celebre scettico, proprio tutti con un po’ di allenamento sono in grado di fra comparire ectoplasmi o muovere piattini su tavoli a tre gambe.
Gli scettici italiani hanno visto con favore l’uscita pubblica di Randi: “siamo felici per lui, naturalmente, che può ora vivere più serenamente, ma non cambia in nessun modo l’apprezzamento e la stima che il CICAP ha sempre avuto per il suo lavoro” ci spiega Massimo Polidoro il segretario del gruppo nonché apprendista, anni fa, dell’illusionista. Il comitato, ci tiene a ribadire Poliforo: “rispetta la natura, i gusti e le scelte di ogni individuo e, se mai, combatte i pregiudizi verso ciò che è ritenuto “diverso” dovuti a superstizioni o idee pseudoscientifiche”.
Il coming out a 81 anni è comunque qualcosa che di per sé ha del miracoloso e potrebbe rappresentare un paradosso per uno che non crede ai miracoli. Ma Randi non è il solo.
Il fenomeno dei coming out venerandi all’estero sta crescendo. Lo rilevava in una nota stampa Associated Press portando ad esempio quello della attrice sessantatreenne Meredith Baxter e numerosi casi di ultrasettantenni americani. Sono coming out che pongono sfide nuove alla comunità gay, soprattutto dal punto di vista sanitario e nel rapporto con le case di cura, come rilevava qualche tempo fa il “New York Time” nell’inchiesta “Omosessuali e vecchiaia, fronteggiare il pregiudizio al tramonto”.
Anche nella canuta Italia qualcosa inesorabilmente si muove. E’ recentemente apparso, in sordina, il blog “Vecchi Froci, cronache di vita in tarda età” mentre tra i venerandi usciti allo scoperto, qualche anno fa, c’è stato il coraggioso Umberto Bindi. Il fenomeno, anche da noi, è in prevedibile ed auspicabile crescita.
Ma suo coming out veterani resta sospesa un’ultima domanda e cioè qual è il senso profondo di uscire allo scoperto solo al tramonto? Lo spiega, meglio di chiunque altro, proprio Randi: “E’ da questo blog che ho attaccato l’irrazionalità, la stupidità e l’irresponsabilità, ed è la mia più ampia piattaforma. Qui è dove ho scelto di stare in piedi e combattere. E penso di aver già vinto la battaglia con la semplice pubblicazione di questa dichiarazione”. (Pubblicato in Pride, n. 131, maggio 2010, p. 32, con il titolo “Meglio tardi che mai”)