Geova per noi

I Testimoni di Geova aggiornano un manuale rivolto ai giovani in cui si parla anche di omosessualità. Spuntano così tra le citazioni bibliche la parola “gay” e il mondo di internet. Ma la sostanza omofobica non cambia.

“Come posso evitare l’omosessualità?” si chiede un adolescente. Risposta: “Ogni volta che provo impulsi omosessuali”, dice un adolescente, “medito sul mio versetto biblico preferito”. Con la loro inconfondibile verve teologica torniano alla carica i Testimoni di Geova ripubblicando l’aggiornamento de I giovani chiedono, un opuscolo diffuso negli anni ’80 che offre un gustosissimo capitolo su gay e dintorni. E le novità, tra pagine farcite di versetti biblici che invitano  a “restare vergini” e a “evitare la pornografia” e altri ‘orrori’ contemporanei, attestano che anche Geova, e i suoi fedeli testimoni, rincorrono, a modo tutto loro, la modernità.

La novità maggiore, dopo decenni di uso indiscriminaro del termine “omosessualità” (o sodomia!), pare l’adozione, ancorché rara, del più contemporaneo gay. Alla buon’ora.

E’ entrata poi a far parte della loro crociata la “metrosessualità“, una moda ormaiben oltre il viale del tramonto, che avrebbe “contribuito notevolmente a rendere incerta la linea di confine che separa i gay daglio etero”.

In un momento storico obiettivamente difficile, ove le relazioni omosessuali sono “ormai sbandierate” e “se solo provi a dire che hai qualcosa in contrario ti ritrovi sommerso da una valanga di critiche”, arriva anche, tra i nuovi obiettivi teologici, la condanna, senza appello (ripresa dal loro sito) al matrimonio gay: “Il comando divino secondo cui ‘il matrimonio deve essere onorvole per tutti’ esclude le unioni omosessuali, che Dio considera detestabili”.

E poi c’è internet, rivoluzione che sembrerebbe aver scosso le loro anime, considerata la condanna generica e superficiale che esprimono nei confronti di chat, social network, siti, blog… insomma di tutto il web.

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Ma proprio da internet arrivano le novità geovitiche più interessanti, con brevi ma rumorose tracce del timido dibattito sull’omosessualità al loro interno, fino a ieri custodito gelosamente nel silenzio defilato delle sale del regno.

Un giovanissimo, ad esempio, chiede consigli su Yahoo answers: “Come faccio a dire ai miei (che sono testimoni di Geova) che sono gay? Oltre tutto mio papà odia tantissimo i gay!”.

Giustamente, prevale la cautela dei non credenti, e il consiglio prevalente è “non dirglielo” o “diglielo dopo che sarai indipendente, intanto fidanzati con una ragazza lesbica che ha il tuo stesso problema”. A sorpresa interviene una madre testimone: “Come madre pur non approvandolo posso anche accettare mio figlio omosessuale, cercando di trattarlo come tutti gli alti figli, ma per quanto riguarda il battesimo, non è una cosa che mi compete come genitore. Lì subentra la legge di Dio e di conseguenza si agirà in base a cosa essa dice”.

Un argomento ferocemente dibattuto sul web è poi se “cio sono gay tra i testimoni di Geova”. Anche qui, ancora a sorpresa, fanno capolino gli outing interni che offrono finalmengte uno straccio di testimonianza sul vissuto dei testimoni gay: “Sì, ne conosco uno. La famiglia non lo sa, anche se una TdG ha scoperto il fatto e l’ha detto agli anziani di congregazione. Per fortuna il padre bib ci ha creduto. Lui è molto combattuto ma non riesce a decidersi a lasciare la religione”. Ancora: “Ne ho conosciuti tre nella mia città. Ovviamente vivono in maniera drammatica la loro condizione di diversi. In Congregazione si odia l’omosessualità. del resto i precetti biblici sono chiarissimi. Fra gli Ebrei l’omosessualità veniva punita con la morte”. Molti testimoni, al contrario, esprimono seccamente il loro disagio nel confrontarsi con l’omosessualità: “Siete tutti scemi… Io sono un testimone e vi posso garantire che tra noi non sono ammessi i gay altrimenti non sono testimoni di Geova”. Contento Geova…

Anche un sito di ex testimoni, infordgeova.it, raccoglie interessanti racconti di esperienze dirette come “Salve a tutti, sono un testimone e sono gay. E ho detto tutto, praticamente una tragedia”. Achille Lorenzi, il gestore ex testimone, ci spiega: “I TdG rimangono sempre dell’opinione che l’omosessualità sia fondamentalmente una scelta, un vizio o, nel migliore dei casi, una malattia, ma mi pare evidente che ci sia in generale un aumento dei fuoriusciti. Questo credo dipenda dall’informazione che internet rende oggi disponibile. Presumo quindi che questo riguardi anche gli omosessuali che decidono di lasciare il movimento”.

Lorita Tinelli, del Cesap, Centro studi abusi psicologici, offre loro assistenza: “I gay sono numerosi. Quando escono alla scoperto, o sono colti in fallo, vengono per lo più allontanati. La vergogna e i sensi di colpa sono fortissimi e ci sono persino casi di tentativo di suicidio. Molti preferiscono non dire nulla alle famiglie e per reazione sembrano fare una vita esageratamente libera per poi tornare alle sale del regno: la classica doppia vita. Attualmente il numero di TdG è stabile e vanno per la maggiore altri gruppi spirituali, chiamati comunemente psicosette, e sono non meno pericolose”. (pubblicato originariamente in “Pride”, n. 130, aprile 2010, p. 36 con il titolo “Geova per noi”)

6 commenti

  1. Mario Impastato

    Sarebbe ora che queste pubblicazioni come questa “I giovani chiedono” – che mi sanno tanto di catechismo cattolico anacronistico anni ’70 – fossero rese note al grande pubblico e sputtanate per ciarlataneria bigotta e discriminazione contro l’omosessualità. E lo dico da eterosessuale! (lo preciso per non essere confuso con uno “schieramento di parte”!). La mentalità retrograda da democristiani falliti è giusto sepellirla storicamente una volta per tutte! Sarebbe una conquista per tutti i movimenti di emancipazione sociale! Inoltre, cominciamo a fare – pubblicamente! – i nomi e cognomi di coloro che scrivono ed editano tali opuscoli “illuminati dalla verità eterna di Geova”: qualcosa mi dice che i vari Franceschetti (presidente dei Tdg italiani), D’Angeli (suo vice) e gli altri bigottacci maschilisti e omofobi (ma baciapile di confindustria e delle banche con i quali fanno buoni affari sulle proprietà del “Regno” costruite con manodopera gratis e contributi dei fedeli) uscirebbero fuori con il loro: “Noi non offendiamo nessuno e non abbiamo mai pubblicato queste cose”….già non offendono nessuno..però nella vendita porta-a-porta della vita eterna nel paradiso di Geova in cambio di obbedienza assoluta al CDA della Watchtower Bible and Tracts Society (moderna indulgenza) ecco che la domanda del proclamatore all’abitante del “territorio” è: “cosa pensa di questo mondo che va a rotoli dove anche il matrimonio omosessuale oramai è legale?”…E allora caro Franceschetti? sei discriminatorio oppure no? sei meglio o peggio di Bagnasco? Dai facciamo un bel dibattito pubblico in ripresa TV.. Hai il coraggio o te ne stai nella tua catacomba settaria protetto dall’ambasciata USA?

  2. Fabio T.

    Questi (i dirigenti dei TDG intendo) non vanno tanto per il sottile nei confronti del cervello dei propri adepti: se ti succede che tuo figlio subisce violenza da uno della congregazione se vai a denunciarlo alle autorità devi o dimetterti (dissociarti) o sarai espulso (disassociato dagli Anziani). E questo significa che si modificano completamente i tuoi rapporti con i correligionari (inclusi i familiari se sono TDG) modifica che può manifestarsi dal rifiuto del saluto alla forma completa di ostracismo. Devi pagare insomma! Questo perchè utilizzano strumentalmente un passo di Paolo per cui un fratello non può denunciare alle “autorità di Cesare” (=lo Stato) un altro fratello in fede. La cosa è tornata fuori in un paese in provincia di Lecce (Racale) dove due genitori hanno deciso di denunciare il presunto autore del rapimento del proprio figlio avvenuto 33 anni fa! e perchè non l’hanno fatto prima? perchè sia i genitori che il presunto rapitore erano TDG! Ne ha parlato la Gazzetta del Mezzogiorno quì: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=340053&IDCategoria=1.
    Certo che se l’opinione pubblica nazionale venisse a sapere di queste pratiche ecclesiastiche ci farebbero una gran bella figuretta i signori Franceschetti, Angeli, Piccioli, Gabriele, Maranini & C. ma soprattutto sarebbe bene che le autorità preposte prendessero posizione su queste questioni (al pari della demonizzazione indotta sin da ragazzi verso i gay come nell’opuscolo “I giovani chiedono”). Queste condotte rientrano pienamente nella legalità Costituzionale? La Watchtower Society è sempre stata bravissima a mostrare solo certi aspetti del movimento TDG, istruendo i propri operatori sistematicamente per far apparire che le cose “sono tutte in ordine” con la legalità e oscurando (anche negando clamorosamente contando sulla minoritarietà del proprio fenomeno religioso) o creando opacità su aspetti molto più “delicati”….Recentemente il governo ha varato il DDL che recepisce l’intesa con la Congregazione dei TDG. il testo dovrà essere discusso e approvato dalle Camere. Di fronte a questi atteggiamenti da parte dell’amministrazione cultuale di tale Congregazione è legittimo che essa abbia il via libera per gli effetti legali dell’intesa con annessi benefici dell’otto per mille? saluti. Fabio

  3. losacco mariantonietta

    non è vero che non si può denunciare un fratello,se questi non si comporta più da trstimone di Geova che senso ha far finta di niente???uno o è un testimone di Geova o non lo è,non esistono mezze misure come tra i cattolici!essere un cristiano è una scelta personale!

  4. sonnyp.splinder.com

    Geova-bunker

    Quello che avviene REALMENTE dietro le quinte del forum filocattolico contro i testimoni di Geova

    visita questo spazio per saperne di più: sonnyp.splinder.com

  5. Davide

    Salve a tutti, sono un ex testimone di Geova gay.

    Ho fondato un gruppo su Facebook dal nome “Ex testimoni di Geova omosessuali”.

    Sono vicino a tutti quelli che soffrono una tripla discriminazione: l’essere gay contro la società, contro la religione e contro la famiglia.

    Spero di poter essere d’aiuto, attraverso il dialogo, ed auguro la forza necessaria, a chi ne ha bisogno, per uscire fuori da una setta che è finalizzata al controllo mentale.

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