Vacanze gay in Italia? Sì grazie. Il turismo gay nel nostro paese va a gonfie vele e raggiunge secondo alcune stime il 7% del totale del comparto turistico che equivalgono ad un fatturato di tutto rispetto. In tempi di crisi scegliere una meta tutta italiana per le prossime vacanze può essere una soluzione a portata di tutte le tasche e riservare gradevoli sorprese ma… dove andare?
L’offerta turistica gay, per chi vive l’insoddisfatta comunità gay italiana, sembra non essere mai all’altezza delle aspettative: i “finocchi” del vicino sono sempre più attraenti.
All’estero, al contrario, è proprio l’Italia tra le mete gay sulla cresta dell’onda tanto che “Tetu voyage” prestigiosa rivista gay francese di viaggio dedica, sul numero estivo, ben 30 pagine ad “esoticissime” destinazione italiane con il dossier La gay dolce vita. Molti turisti stranieri, quest’anno, sceglieranno l’Italia e stando ai dati forniti dall’agenzia Ttg, una agenzia stampa del turismo, gli arrivi sono in continua crescita sopratutto da Nord America, Nord Europa e Russia. A questi si uniscono circa la metà dei viaggiatori omosex italiani che scelgono mete italiane. Insomma quest’anno non andare troppo lontano potrebbe essere la migliore vacanza e per incontrare un canadese nerboruto, un tedesco amante del sadomaso o il francesino dei vostri sogni potrebbe bastare una economica gita fuori porta. Allora, dove andranno gli stranieri?
Non ci sorprende se li incontreremo a Torre del Lago, dal 1998 meta turistica saldamente in testa ai desideri dei gay stranieri per le spiagge, l’offerta discotecara e la pineta notturna e grazie ad una sapiente e massiccia strategia di marketing. “Torre” non ha bisogno di presentazioni e “The Guide”, rivista statunitense di “viaggi, divertimento, politica e sesso” ne è entusiasta: “la Versilia offre distese di spiagge sabbiose, il verde delle foreste, montagne maestose, villaggi e città insieme alla ad una scintillante vita gay paragonabile ad un’aria di Puccini”.
Per Gaydartravel, un sito di turismo gay tra decine, è un posto “magnifico”per il lungomare, la spiaggia della Lecciona e Mama beach (bar, lettini, ombrelloni, sporto e “decine di bellissimi italiani”) e i suoi “ristoranti, pub, discoteche e l’annuale Mardi gras che attrade migliaia di membri della comunità lgbt ogni Agosto”. Al di là dell’enfasi Torre del Lago, e non dimentichiamo il Gay Village di Roma, Padova e Genova, è tra i pochi progetti estivi esplicitamente rivolti al mercato turistico gay.
Ma all’esperienza consolidata di Torre del Lago “Tetu Travel” affianca vere e proprie novità con mete turistiche gay fuori dalle nostre guide fino a pochi anni fa.
La rivista francese inaugura il dossier Italia con la Sicilia: “bagno a Noto, epicentro del Barocco, mangiare e dormire a Siracusa e ballare a Catania”.
Oscar Héliani, autore del pezzo, evidentemente subisce il fascino dei ragazzi italiani e della cucina mediterranea e dopo un giro turistico a Siracusa tra le rovine romane e un pranzo a base di involtini di pesce spada, caponata e Syra è pronto ad incontrarne: “gli incontri si fanno per strada. Gli sguardi si incrociano, i sorrisi si distendono. Non resta che osare un timido “ciao”… In un primo momento pensavo che la Sicilia non fosse molto aperta sull’omosessualità. E’ chiaro che siamo in Italia e l’onnipresenza della religione impedisce esplosioni multicolori. Le cose si stanno muovendo ma non ci si aspetti di trovare locali con la bandiera rainbow”.
Tra le spiagge gay Héliani sceglie quella di Eloro (non attrezzata), la Riserva naturale di Vendicari perché “non attira ancora altri vacanzieri. Tra lagune, rocce, dune e spiagge di sabbia, è il paradiso per gli amanti della natura” e la spiaggia Balestrate dove, per il giornalista francese, i turisti locali non domandano altro che fare la più ampia conoscenza.
La Puglia poi, è, a sorpresa, tra le mete segnalate dal mensile francese: “per la maggioranza dei gay italiani merita il titolo di “capitale gay del sud” con ben due “spiagge dell’amore” vicino a Gallipoli: Punta della Suina e Lido Makò.
Solo spiagge dell’amore e mare incontaminato?
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Il turismo gay pugliese si sta organizzando intorno al sito salentogayclub.it, progetto in continua crescita, che pubblicizza numerosi bar, discoteche, tra serate danzanti e aperitivi in terrazza e spiagge attrezzate rivolti alla clientela omosessuale su e giù per il Salento.
Il fascino delle spiagge gay italiane è presente su tutta la stampa internazionale gay. Ci sono quelle storiche: Capocotta a Roma, Lido di Classe a Ravenna, e la spiaggia degli Alberoni a Venezia. Ma ci sono anche novità come Marina di Albarese e Rimigliano (a San Vincenzo). Gay Times, rivista gay inglese, è sedotta dalla Sardegna, ma “Se venite qui in cerca di un gay allora sarete delusi. Comunque sarete accecati dal fascino che Alghero ha da offrire”. Napoli città (e una ventina di spiagge lungo il golfo), con Piazza Bellini a flucro della vita gay, piace a “Gaynews”, rivista gay d´informazione olandese, che le attribuisce il primato della città preferita dal turismo omosessuale internazionale. Sulla città preferita dai gay stranieri però lo scontro sulla stampa straniera è acceso.
Bologna, nel 2008, era tra le città gay friendly segnalate da un premio turistico del sito PlanetOut: “è spesso ignorata dal jet-set internazionale, ma le sue vie antiche strade hanno la meritata reputazione di cuore dell’Italia radical-liberale”.
“Tetu voyge”, in un numero dell’estate scorsa, lanciava la “Dolce vita a Torino”: “città moderna. Qui si sono organizzati i primi movimenti gay nei primi anni Settanta e ha debuttato il gay pride nel 1978.”.
Insomma tutte le principali mete storico-artistiche italiane sono segnalate al turista gay straniero da siti e riviste.
Piace a tutti Roma, solo con qualche piccolo dubbio espresso da orbitz.com: “Nel corso dei secoli, gli omosessuali hanno lasciato il loro indelebile marchio alla città Eterna – da Michelangelo con la Cappella Sistina, all’imperatore Adriano… Oggi, i visitatori possono essere sorpresi dal trovare la scena gay a Roma relativamente ristretta”. Non mancano informazioni su Milano, Padova, Firenze e Venezia. Insomma tutto lo stivale è attraente per i gay stranieri anche se l’immagine del nostro paese veicolata dalla riviste di settore estere suona sovente stereotipata, se non falsa, più adatta al passato che alla realtà di oggi, come se fossimo ancora l’Italia pasoliniana.
Seeitalia.com, nella sezione dedicata al tirismo gay chiosa: “Le prime prove di uno stile di vita gay possono essere reperite nelle pitture rupestri della Valle Camonica, ove il sesso tra uomini è raffigurato. Nell’antichità i rapporti omosessuali erano molto diffusi, tra pari, tra insegnanti e allievi e tra liberi e schiavi…”.
L’Italia come paradiso del libertinaggio omosex ritorna nelle parole del direttore di “Tetu voyage”, Stéphan Moran, che spiega in termini bizzarri la scelta di dedicare tanto spazio alla “penisola papale, berlusconiana e mai gay friendly”: “Dietro le apparenze, abbiamo un mondo arcobaleno, molto reale, forse fantasma. I ragazzi tenebrosi sono spesso da conquistare, i carabinieri portano bene l’uniforme e si danno la mano per strada, le statue nude mostrano generosamente le loro forme.
E cercando bene, troviamo una spiaggia molto gay in Toscana, un baretto friendly a Milano, un giardino delle tentazioni nella periferia di Roma, una virile serata d’estate sotto un pergolato di glicine siciliano. E’ lo charme dell’Italia gay. Tutto può essere ambiguo. Ci si crede. Ci si inganna. Ci si sfrega, ci si sceglie. Benvenuti al paradiso dei sensi. Buone vacanze”.
Ma l’immagine, ancorché falsa, alle volte è addirittura negativa.
E’ allarmante, ad esempio un dossier di viaggio a Verona pubblicato su internet: “La vita gay a Verona non è esattamente ampia ma dovete considerare che l’Italia non è, come regola generale, un paese gayfriendly. Se decidi di viaggiare in Italia ricorda che due uomini che si tengono per mani in pubblico sono ancora considerati un tabù. Nei luoghi pubblici come bar e ristoranti, baciare il partner può causare reazioni nervose e il cameriere potrebbe chiedervi di smettere”.
Allora Italia sì o Italia no?
Nemmeno il “Gay times”, in trasferta a Milano e strabiliato dal Quadrilatero della moda, ci aiuta: “In generale, in Italia l’atteggiamento nei confronti dell’omosessualità non è così lungimirante come in altre parti d’Europa. Questo è dovuto in gran parte alla Chiesa Cattolica di Roma con un corrosivo messaggio anti-gay che sembra filtrare attraverso a tutti gli strati della società”. Dolce vita sì, ma non troppo. (pubblicato in “Pride”, n.121, pp. 45-46 con il titolo “Vacanze italiane”)
Chiedo un aiuto vorrei andare in vacanza in italia in Puglia dove passare anche solo 3 giorni in cui posso essere me stesso non essere visto male e finalmente passare notti da sballo.Sono un uomo d 30 anni andrò da solo e per questo voglio un posto dove sicuramente troverò alrte persone come me amare uomini tranquilli e non aver paura di essere soperto.Dove posso andare in villaggi gay, residenze
Buongiorno Dall’ Hotel Le orchidee ,
Mi chiamo Marco è sono il proprietario di una piccola struttura ricettiva / alberghiera a Napoli.
Navigando e lavorando con internet mi sono soffermato sul vostro portale, e volevo chiedere se era possibile inserire la mia struttura sul vostro sito.
Restando in attesa di una sua risposta e delle vostre condizioni cordialmente la saluto augurandole una buona giornata.
Marco
Hotel Le Orchidee
Tel./Fax +39 0815510721
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