Marcella Di Folco, presidentessa del Mit, il movimento identità transessuale, ci ha lasciato ieri dopo una lunga malattia e il movimento gay italiano ha espresso ampio e partecipato cordoglio.
Marcella è stata per tutti una maestra di militanza lgbt e un esempio di vulcanico attivismo tutto teso al riconoscimento di parità, uguaglianza e non discriminazione per tutti i “diversi” e sarebbe importante che si lavorasse perché la città di Bologna la onori con una visibile targa commemorativa.
Se lo merita per la caparbietà nella lotta per i diritti civili, la passione laica , la visibilità e l’aiuto, il sostegno diretto e la solidarietà che ha offerto a centinaia di transessuali italiani che l’hanno resa la prima trans al mondo eletta ad una carica istituzionale come consigliera circoscrizionale a Bologna nel 1990 e come consigliera comunale dei verdi, nella stessa città tra il 1995 e il 1999.
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Marcella di Folco, la militante dei diritti di tutti e tutte o tutt*, come preferiva lei, è tra i più alti esempi di solidarietà umana e passione politica e civile con le sue battaglie per gli immigrati, i diritti di gay, lesbiche e trans e la vicinanza alle politiche al femminile che la storia recente del nostro Paese ha da offrire.
Mi piace ricordala anche come la trans preferita dal maestro Fellini, per il, quale ha partecipato Amarcord e “I clown”, “Roma”, “Amarcord”, “Casanova” e “La città delle donne”.
Di Marcellona ci mancherà la verve polemica e l’immenso coraggio speso perché i diritti dei trans e la transfobia assumessero la dignità che meritano e fossero tra le tematiche politico e sociali alle quali il legislatore non può più sottrarsi.
Marcellona, solo nel luglio scorso, lanciava un monito, dall’alto della sua esperienza fuori da ogni schema e lontano da qualunque ansia di normalizzazione: “I diritti sono diritti, non una ricompensa perché si aderisce al moralismo dominante. Non si elargiscono solo a chi ci piace” e mi auguro che queste parole entrino nel vocabolario di ogni politico italiano.
Ciao Marcella, continueremo a lottare con te.
pienamente d’accordo per la targa commemorativa !
ps: il MIT è il movimento identità transessuale
baci sam