Unwillingly, il porno italiano d’autore

Una casa di produzione italiana, un racconto celeberrimo di Verga, un film di Visconti, Acitrezza e ragazzi ‘infoiati’: ecco come I malavoglia sono diventati un porno gay, e qualcosa di più…


“Ti piace a minchia ahh… non fare il ritroso…” è con deciso accento siciliano che due ‘etero’, muscoli, pelo quanto basta e dotazione d’ordinanza, esordiscono costringendo un giovane, poco ritroso e longilineo in tutti i sensi, ad un trio.
Unwillingly (di Malavoglia), l’ultimo film di Franco Minnelli dell’italianissima All Male Studio, fa dimenticare la freddezza glaciale dei modelli di Bel Ami, pura tecnica sessuale applicata al coito, la serialità del film porno americano, una scopata ‘via l’altra’, e ricorda tutto il sapore dei classici europei di Cadinot con l’aggiunta di un pizzico di dolcezza, calore mediterraneo e orgoglio gay.

La trama ispirata, molto liberamente, a I malavoglia di Verga e al film La Terra trema di Visconti, narra la fine delle sfortune di due cugini orfani (Antonio rasato e muscoloso e Carmelo, moro ‘tutto culo’) e del loro amico Biagio.
Antonio e Carmelo sono giardinieri, e può capitare che si distraggono con altri giardinieri complice una felice battuta sulla canna d’irrigazione, di un barone di Acitrezza.

Il barone, interpretato dallo splendido quarantenne Antonio Parenti, chiede loro totale ubbidienza sia sul piano lavorativo e fortunatamente, almeno per lo spettatore, su quello sessuale. Biagio (interpretato da Leo Cimmino, il classico ragazzo che si incontra in discoteca e con il quale si finisce in dark e se ne esce con un dolcemente doloroso, quanto piacevole, ricordo…) si prostituisce, con molto successo, sul lungomare.

Qui “la provvidenza” gli fa incontrare Nicola (Giorgio Valli) e dopo una ‘chiavata’ tutta testosterone sugli scogli i due si innamorano. Nicola promette a Biagio di realizzare il suo sogno e cioè di restaurare e riaprire l’Accademia delle belle arti. Ma come reperire i fondi? Nicola, alla siciliana, impone al tanto crudele, quanto dotato, barone un prestito e il Barone, accordando decide di finirla con le angherie.

“La cosa più difficile e divertente – racconta Luca Milani che nel film ha interpretato uno degli ‘etero’ con esperienza – è stata imparare l’accento siciliano, molti di noi sono del nord. Un minicorso con un ragazzo catanese ci è stato d’aiuto anche perché abbiamo girato moltissime scene che non riguardavano il sesso”. “Le scene hard – continua – sono girate in real-time. Venivano definiti i ruoli dall’inizio, ma molto è stato lasciato alla nostra fantasia. In rare occasioni ci si fermava perché la ripresa non era perfetta o non si vedevano gli ‘attributi’. Ci siamo presi anche qualche pausa per riprenderci…”.

L’estremo realismo, forse un poco casereccio, è il tratto caratteristico di Unwilling e distingue tutta la produzione di All Male Studio, una mosca bianca tra i giganti del film porno gay di Los Angeles, che propone il fantasma erotico del maschio italiano senza distorsioni (la solita vespa, le vacanze romane, un paese dedito a orge ed agricoltura) ripescando nell’ampia tradizione culturale e artistica del nostro paese. Documentaristiche, e belle, risultano le riprese della quotidianità di Acitrezza, dei suoi vicoli, con il blu del mare sullo sfondo e ricercati gli interni con la splendida villa del Barone.

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Sono vere, poi, le tenerezze, veri gli abbracci i pompini e gli schizzi di sperma di attori che recitano sé stessi: uomini con tanta voglia e nessuna inibizione.

“Mi sono ispirato – spiega il regista Franco Minnelli – al verismo e mentre gli americani fingono, ‘punturando’ i ragazzi per l’erezione e fanno scene di sesso tra modelli che provano persino disgusto l’uno per l’altro, noi abbiamo cercato far calare i modelli, accoppiati secondo i propri gusti, nella parte di neofiti del cinema e abbiamo girato”.
“Sul set – conferma Milani – eravamo tranquilli. Ho conosciuto gli attori con cui avrei recitato qualche sera prima e ci siamo piaciuti da subito. Franco, addirittura, ci rincorreva per chiederci di non fare sesso prima delle riprese.

Abbiamo solo ‘ giochicchiato’, ma siamo arrivati davanti alle telecamere ‘infoiati’… pensa in un trio abbiamo coinvolto anche il cameraman, ma quelle scene sono state tagliate!”. L’atmosfera amichevole è stata complice persino del fidanzamento di due attori.

Unwilling è anche un primo tentativo, unico nel suo genere, di coniugare cinema e pornografia con un messaggio orgogliosamente gay: “c’è trasposizione chiara tra la sottomissione economica delle baronie e la sottomissione del bullismo che porta molti ragazzi gay siciliani e non al silenzio e al desiderio di rivalsa”, dichiara Minnelli.

Del film è disponibile, oltre alla versione hard, una versione soft con molto nudo ed il cd della colonna sonora di Giuseppe Pennisi, con arrangiamenti dei Beautiful Twins, che ricorda le sonorità del Buddha Bar e ripesca nella tradizione musicale popolare siciliana con il classico “E vui dormiti ancora” che suona come un invito ai gay a svegliarsi.

“Stiamo lavorando – conclude Franco Minnelli – ad una rivisitazione di un film e di un testo della tradizione letteraria italiana e cerchiamo modelli. Servono solo due requisiti: devono essere esibizionisti e avere tanta voglia di fare sesso. Se il sesso è finto il film fa schifo”. (Pubblicato originariamente in “Pride”, n. 90, giugno 2006)

Stefano Bolognini ⋅

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