Nell’Aprile 2001 il Consigliere comunale dello SDI Roberto Gabana aveva presentato una mozione che invitava il Consiglio Comunale ad “ad istituire un elenco delle Unioni Civili” destinato a “persone non legate da vincoli di matrimonio… ma da vincoli affettivi” e quindi fruibile anche dai gay.
Venerdì 20 settembre scorso a notte inoltrata e a più di un anno di distanza dalla proposta l’ordine del giorno è stato finalmente discusso.
Per la minoranza (a Brescia FI, Lega, AN) è intervenuto per primo il Capogruppo di Forza Italia Adriano Paroli che dopo aver sostenuto che bisogna tener conto della realtà sociale ha affermato che in “situazioni difficili e dolorose” come quelle di coppie dello stesso sesso avvertiva pudore e rispetto, ma non si sentiva di offrire un riconoscimento istituzionale. Il suo gruppo avrebbe votato contra quella proposta.
Sulla stessa linea d’onda il capogruppo della Lega, tale avvocato Cesare Galli, secondo il quale il registro sarebbe una soltanto una “presa in giro” in quando mancano politiche statali che garantirebbero diritti reali. La Lega, come i cattolici e i forzisti, è per la famiglia basata sul matrimonio tradizionale e, sempre secondo il leghista, la mozione costituisce soltanto un tentativo dei socialisti bresciani di raggranellare voti “di un certo tipo”. Anhe i leghisti avrebbero votato contro la mozione.
Tra i sostenitori della proposta è intervenuto per i DS il consigliere Adriano Taglietti che, parlando chiaramente di omosessualità, ha sostenuto l’utilità di gettare un seme affinché si giunga alla affermazione di diritti positivi. Sempre per la maggioranza, e primo in ordine cronologico, è intervenuto il promotore del registro, Roberto Gabana dello SDI che ha ribadito l’urgenza di regolamentare le unioni di fatto. Il consigliere ha difeso il registro sostenendo di non “voler togliere diritti a qualcuno per darli ad altri, ma riconoscere che ci sono altri tipi di coppie e di famiglie…degne di diritti e tutela” anche perché “troppe persone…vengono considerati di serie B e i loro sentimenti sentimenti di serie B”. Gabana ha concluso citando Roberto Romboli, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, che assicurava i Comuni sulla Costituzionalità dei registri “L’iscrizione a tali registri – dichiarava- non verrebbe affatto ad assumere carattere costitutivo di status ulteriori…ma solo effetto di pubblicità ai fini ed agli scopi che l’amministrazione comunale ritiene meritevoli di tutela”.
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Il consigliere dei popolari Maurizio Bestagno ha invitato a trattare la questione “laicamente” anche perché “esistono omosessuali morali e immorali, esattamente come esistono eterosessuali morali e… scusate il termine… puttanieri” ed ha invitato ad un voto secondo coscienza. La sua, cattolica e non laica, gli avrebbe suggerito di votare contro la proposta.
Dei 25 consiglieri presenti 11 sono risultati favorevoli alla proposta e 13 contrari con un solo astenuto.
Ciò che indigna della votazione non è il voto contrario di Forza Italia anche se lo stesso pomeriggio un quotidiano locale aveva pubblicato una lettera di “Forza Italia Giovani” sull’importanza della laicità dello Stato e, se non bastasse, sarebbe interessante chiedersi dove siano finiti tutti i socialisti e i liberali che hanno rimpolpato le fila del partito.
Nemmeno il voto contrario dei cattolici e della Lega fa gridare all’omofobia tanto sono chiare le loro posizioni in merito.
Indigna invece l’assenza alla votazione di consiglieri dei Democratici di Sinistra e soprattutto del sindaco Paolo Corsini che ha abbandonato l’aula un ora prima della discussione dell’ordine del giorno. Sono un insulto poi il voto contrario alla mozione del capogruppo dei DS nel consiglio comunale di Brescia, tale Maurizio Billante, e l’astensione alla votazione di Maurizio Tolotti che dei è pure deputato. Eppure l’istituzionalizzazione delle coppie di fatto è nel programma politico del partito…
E’ cauto Sergio Mazzoleni, presidente di Arcigay “Orlando” Brescia in un comunicato stampa dove pur “esprimendo rammarico per l’esito negativo della votazione” intende “manifestare il proprio apprezzamento anche per chi, pur esprimendo un voto contrario sul merito della proposta, ha saputo cogliere nel dibattito un’occasione di confronto democratico e di maturazione civile. Purtroppo non è stato così per chi si è invece limitato a ribadire posizioni preconcette e demagogiche, abbandonandosi perfino ad allusioni volgari, confermando così la pochezza della propria cultura politica e civile”.
E’ vero, forse è inutile gridare allo scandalo; i cittadini considerati di serie B, i cui sentimenti sono considerati di serie B meritano i politici di serie B che hanno votato. (pubblicato originariamente in “Babilonia”, novembre 2002).