Ritorna lo sport gay a Roma ed è in forma davvero perfetta. Dal 29 settembre, per quattro giorni, singoli e squadre, italiani e non di ogni orientamento, gusto e colore, si sfideranno per la Yellow week, un doppio torneo di calcetto e tennis organizzato dall’omonima associazione Yellow. E se l’appuntamento con la terra rossa è ormai una piacevole tradizione annuale, la novità di questa edizione del torneo è l’apertura agli amanti del cuoio… del pallone, parastinchi e tacchetti, alla faccia di Gianni Rivera (e altri) secondo il quale il calcio sarebbe uno sport per soli eterosessuali.
«Sarà un torneo di calcio a cinque», spiega Luca Giandomenico, che si è speso moltissimo dell’organizzazione e che sarà in campo sabato per l’altisonante Yellow Icons cup. «Si sfideranno ben dieci squadre maschili mentre quelle femminili sono sei, una è di ragazze tedesche. Sfioriamo i 100 atleti, gli arbitri saranno 8 e siamo solo al debutto…», aggiunge un Giandomenico molto soddisfatto: «Essere gay visibili e giocare a pallone è ancora difficile in Italia: è uno sport che a livello professionistico non lascia spazi, tra noi gioca persino chi ha smesso con il calcio perché sentiva di non poter essere visibile». In campo ci saranno evidentemente anche numerosi eterosessuali: «Abbiamo chiamato a raccolta amici e colleghi e il decimo municipio, una circoscrizione di Roma, metterà in campo una piccola squadra… coinvolgere l’altra sponda (ride, ndr) nelle nostre partite può aiutare ad cambiare le cose, almeno un poco».
I tennisti, per parte loro, paiono più navigati: «Siamo alla terza edizione del torneo di tennis Uno smash per diritti civili. Gli atleti sono 160, con una minoranza cospicua di eterosessuali. Abbiamo tennisti di tutto il mondo: Stati uniti, Belgio, Germania, Svizzera, Canada…», e fatichiamo ad interrompere l’elenco che sta stilando Maria Antonietta Manganello, vicepresidentessa Yellow e direttore del torneo.
Gay.it – Lo sport gay arriva a RomaL’organizzazione è stata complessa: «Tutti gli atleti sono ospitati presso amici, soci e conoscenti, c’è da diventare matti con le defezioni dell’ultimo secondo. Sfogheremo la tensione accumulata alla vigilia sul campo dove ci scontreremo anche con gente in gamba come Paolo Isidori, che è molto forte anche a livello FIT e alcune teste di serie straniere». Qualche grattacapo, esattamente come per Europride, è arrivato con gli sponsor, aggiunge Giandomenico: «Tranne sei attività che si rivolgono alla comunità gay, che credono molto in quello che stiamo facendo, è una strada ancora difficile da percorrere».
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E’ un peccato, perché il torneo ha tutti i numeri in regola per imporsi tra gli appuntamenti di assoluto rilievo per la comunità gay e non, stanca di soli pride. Nonostante le difficoltà “Yellow week”, quest’anno ha fatto le cose in grande: presentazione ingessata con giacca anche per gli atleti alla Sala Conferenze di Montecitorio, saluto delle istituzioni e dell’Onorevole Paola Concia che farà gli onori di casa alle premiazioni insieme al patrocinio di tutti gli enti locali: regione, comune, provincia e municipio, esattamente un grande slam.
E Yellow uscirà persino dai campi di calcio e tennis affacciandosi all’universo della scuola con la premiazione di un concorso sulle tamatiche del razzismo rivolto agli studenti delle medie “Un segno per l’integrazione”. Sempre a partire dallo sport visibile poi, l’associazione Yellow, nella convinzione che fuori e dentro il mondo dello sport siamo tutti uguali, animerà il dibattito sui diritti con i festeggiamenti per i dieci anni del Registro delle Unioni civili del Municipio X di Roma, che, da quest’anno, consentirà di registrare l’unione delle coppie residenti a Roma (superando il vincolo di residenza nel X Municipio).
Si possono infine riunire quasi 300 atleti, a stragrande maggioranza omosex, senza pensare ad una sana movida notturna? Impossibile.
«Yellow week», sarà anche aperitivi, brunch e feste danzanti di house/pop a bordo piscina per atleti e coloro (e sono tanti) che li amerebbero volentieri… ma attenti a non fare troppo tardi: le partite di tennis incominceranno tassativamente all’alba delle 9. Pronti a fare la “ola”? (pubblicato in Gay.it, 28 settembre 2011)
Tutte le informazioni: www.yellowsport.it/october/
SIETE ANORMALI E BASTA. IL CULO E’ FATTO PER CAGARE. NON PER ALTRO. Siete dei disonesti perché vi rifugiate dietro eufemismi (parità di diritti, diritto all’affettività) mentre dovete dire che incularsi è normale. Volete abolire la distinzione tra il culo e la vagina. E’ la vostra disonestà che fa più schifo, oltre a quella fisica. Inculatevi pure in privato ma non pretendete la pensione di reversibilità sulla base del diritto all’inculamento. Per tutto il resto basta il codice civile.I normali hanno il diritto di provare schifo per voi. E voi pretendete di privare i normali anche di questo diritto. Ora basta con questa vostra arroganza.