da “Gay.it”, 6 dicembre 2002 - Indecisi sulla meta per il prossimo Capodanno? Perché non provare con una due notti tutto compreso a Sodoma? Qualcuno obbietterà giustamente che sia una meta infausta per i gay perché nasce proprio con l’incenerimento di Sodoma e Gomorra la condanna teologica dell’omosessualità.
Se fosse vero però, come dice un testo di metà ottocento, che i suoi abitanti erano “gente vigorosa, abbondante, appassionata di grandissimo amore per ogni delizia, e si giocondava a disfrenar sua lascivia” [1] almeno nei dintorni delle rovine della città sarà rimasto qualcosa di quegli antichi costumi così friendly. Poi, come molti sostengono, Sodoma si troverebbe nei pressi del Mar Morto e il viaggio potrebbe essere alla portata delle tasche di tutti. Se la prospettiva vi alletta sappiate che dobbiamo affrontare un problema non indifferente per soggiornare a Sodoma. Nessuno sa dove sia la città che è stata scoperta e riscoperta almeno sette volte. Cerchiamo di vederci più chiaro e dato che la Bibbia non è una guida turistica e non offre indicazioni geografiche chiare sulla città del vizio dobbiamo vagliare altre fonti.
Nel 2001 il quotidiano “La Nazione” dava notizia della scoperta di Sodoma e Gomorra: “un geologo inglese, Graham Harris, sostiene di avere le prove che le due città siano esistite realmente, e che siano state distrutte da un terremoto. Con una differenza rispetto al racconto della Genesi: le fiamme non sarebbero arrivate dal cielo, ma si sarebbero sprigionate dalle viscere della terra”. A distruggere le città bibliche sarebbe stato: “un enorme movimento sismico, avvenuto circa 4500 anni fa, data che coincide con i calcoli di datazione dell’episodio biblico. In occasione di questo terremoto, il metano racchiuso sotto il Mar Morto avrebbe preso fuoco, mentre il terreno sui cui erano costruite Sodoma e Gomorra si trasformava in una gigantesca sabbia mobile, facendole “scivolare” per sempre nel grande lago salato, avvolte dalle fiamme”.
E va bene, se questa tesi fosse corretta avremmo bisogno di un sottomarino per visitare la città del vizio. Ma Harris non è l’unico a credere che Sodoma sia sul fondale del Mar Morto. Anche il giornalista televisivo Michael Sanders, un cattolico convinto che la Bibbia sia letterariamente vera, lo crede, ma colloca Sodoma su di un fondale diverso. La sua teoria è sostenuta da alcune fotografie riprese dal satellite che mostrerebbero strade e costruzioni della città. Giudichi il lettore quanto mostrato, o meno, dalle fotografie di Sanders.
Siamo a due Sodome ma ne abbiamo anche una terza. Secondo gli Avventisti, Sodoma è sul fondo del Mar Morto ma da un’altra parte ancora: “l’enigma della distruzione delle due città è stato risolto. La penisola el-Lisan, sulla sponda orientale del Mar Morto, forma una lingua di terra nelle sue acque. Remando in una barca verso la punta meridionale del mare salato col sole in posizione favorevole, si può osservare qualcosa di sbalorditivo: a una certa distanza dalla sponda, sotto lo specchio dell’acqua, si stagliano chiari i contorni di boschi conservati dall’elevatissimo contenuto di sale delle acque. I tronchi e i resti degli alberi nelle profondità verdastre devono essere antichissimi. Quando fiorivano, quando il verde fogliame ornava i loro rami, le greggi di Lot avranno forse pascolato sotto di essi. Quella parte piana, così singolare del Mar Morto, dalla penisola di el-Lisan alla punta meridionale, era la valle di Siddim! La Bibbia stessa lo dice con molta chiarezza: “Tutti questi (re) convennero nella valle detta dei boschi (valle di Siddim), dove è ora il mare di sale” (Genesi 14:3 – L). Chiaro no? “Boschi fossili”, ” a una certa distanza dalla sponda”, “in posizione favorevole?”, “si può osservare qualcosa”… Visto che dobbiamo partire pretendiamo notizie certe.
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La quarta Sodoma non è sulla sponda orientale, come quella degli Avventisti, bensì a sud, nel territorio attualmente sommerso sotto le acque, come diceva nel 1951 lo scienziato americano Jack Finegan dopo un minuzioso esame dei documenti letterari, geologici ed archeologici. Quando il mare restituirà prove inconfutabili della presenza di Sodoma ve lo diremo. Per ora il livello di questi studi è pari a quello del pettegolezzo privo di fondamento.
E se Sodoma fosse sulla terraferma? Lo sostiene il sito dell’Associazione americana per la ricerca biblica, che avrebbe scoperto le rovine della città a sud-est del Mar Morto. Il condizionale è d’obbligo visto che anche per Ron Wyatt, un chimico, che tempo fa aveva ritrovato l’Arca di Noè, la città dei sodomiti è sulla terraferma. Gli archeologi della “Biblical archaeological review” purtroppo gli hanno smontato la teoria
Cosa ci resta da fare? Non disperate per risolvere l’enigma di Sodoma dobbiamo andare un po’ indietro negli anni. Era il Marzo del 1958 quando la rivista francese “Historia” dava notizia con l’articolo Il mistero della scomparsa di Sodoma e Gomorra di Werner-Keller che tutte le ricerche per trovare Sodoma e Gomorra sarebbero state vane. Bingo! L’articolo stesso riportava altre numerose scoperte della città avvenute a partire dal 1848 che parlavano di fondali del Mar Morto, siti archeologici, villaggi antichi ma nulla di realmente documentato. Perché? Come spiega Giovanni Dall’Orto il racconto biblico della distruzione delle due città rappresenta un mito che spiega come mai la regione del Mar Morto è così desolata nulla di più nulla di meno.
Solo i fanatici religiosi che cercano prove indubitabili sulle presunte verità bibliche si sognano di pubblicare queste stravaganti scoperte e riscoperte che non hanno mai dignità scientifica.
Non ci resta che cambiare meta per il nostro Capodanno e sceglierne una che almeno esista sulla carta geografica. Sodoma e Gomorra non sono mai esistite e in più il peccato commesso dai sodomiti non era l’omosessualità: avevano trasgredito le sacre leggi dell’ospitalità. Questo è quello che continuano a ripetere molti esperti con dati inconfutabili alla mano. Che Sodoma non sia esistita, o esista in più posti è evidente. Quando capiranno che la sodomia non è un peccato?
Note
[1] Larini, Luigi, La metamorfosi della moglie di Lot vindicata dalle antiche e moderne opposizioni dei razionalisti, Reale Tipografia Baroni, Lucca 1843, p.5.