Rendere più aspre le pene per i reati commessi per odio verso omosessuali, lesbiche e transessuali. E’ questo l’intento di Anna Paola Concia del Pd, unica onorevole lesbica dell’emiciclo e relatrice, in Commissione giustizia, del progetto di legge anti-omofobia che ha trovato, almeno nelle dichiarazioni di destra e sinistra, un accordo bipartisan. L’onorevole ha lanciato, nel settembre scorso, la campagna “l’omofobia ha i giorni contati” perchè si arrivi al più presto all’approvazione della legge.
Onorevole, in Commissione giustizia si sta discutendo, dal settembre 2008, la sua proposta di legge contro l’omofobia. A che punto siamo?
Un anno fa sono stata incaricata dal Pd di essere relatrice di una proposta di legge che avevo presentato e che prevedeva l’estensione della legge Mancino, che condanna gesti, azioni e slogan che incitano alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Sono incominciate le audizioni e, nel dibattito, è emersa una chiusura totale verso il progetto.
Da parte di chi?
La Lega assolutamente, e poi dall’Udc e da alcuni deputati del Pdl. Viste le premesse e considerato che anche Di Pieto e l’Idv avevano presentato un progetto di legge simile al mio abbiamo deciso di unificare le due proposte e di seguire la via francese che prevede aggravanti nel codice penale per reati di omofobia.
Insomma la portata della tua proposta è stata ridotta?
Sì, la proposta è stata ridotta, c’è il centro-destra al Governo, ma penso che non ottenere niente non abbia alcun senso.
Ho il dovere verso gli omosessuali e i transessuali di questo di Paese, e verso la sottoscritta essendo omosessuale io stessa, di portare avanti la nostra battaglia e raggiugiungere qualche risultato.
La legge in discussione può aiutarci ad abbattere il primo scoglio, e cioè la difficoltà di legiferare per gli omosessuali e transessuali in Italia. Considera che non abbiamo nemmeno un Osservatorio sulle discriminazioni gay e con la mia legge in vigore l’accoltellatore del ragazzo romano si sarebbe preso il doppio della pena. Sono sicura che l’aggravente possa rappresentare un forte deterrente all’omofobia.
Certamente nei casi più ecclatanti, ma la legge non punirebbe l’incitamento all’odio per gli omosessuali…
La mia prima proposta era l’estensione della legge Mancino, sono convinta che sia un provvedimento necessario, ma nello stesso momento è utile un altro strumento legislativo che stabilisce il principio che la violenza contro omosessuali, lesbiche e transessuali va punita con il doppio della pena.
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Insomma un primo passo?
Non possiamo pensare che l’omofobia possa improvisamente finire con una legge. Forti di una legge potremmo incominciare un percorso culturale, e dovremmo lavorare tantissimo, perchè si facciano grandi campagne culturali contro l’omofobia di concerto con il Ministero per le Pari opportunità e il Ministro per la pubblica istruzione, non dobbiamo dimenticare la piaga del bullismo. Anche il Governo dovrà intervenire insieme all’associazionismo.
Quali saranno gli scogli maggiori nell’iter parlamentare della sua legge?
Scogli? Sono anni che parliamo di omofobia, prima con Franco Grillini e Vladimir Luxuria,e Titti De Simone, che hanno fatto un lavoro enorme. Sull’argomento ci sono plichi di audizioni e documentazione. Altro che scogli, è arrivato il momento di votare. Io sto facendo di tutto perchè si voti.
Quali sono le possibilità di approvazione?
I rischi di un “no” al provvedimento stanno tutti nel centro-destra. Il Pd è, e sarà, assolutamente compatto nel votare la legge.
Il Pdl, con le aperture di alcuni ministri sulla legge, sembrerebbe offrire qualche garanzia…
Io però li voglio vedere votare a favore. Se non votano non ci credo. Sono diffidente alle dichiarazioni, lo siamo tutti noi.
E i cattolici del centro sinistra? Ha attaccatto l’Onorevole Binetti, del suo partito, proprio sul voto di coscienza. Quanto peserà il loro voto?
Li temo, e sull’omofobia non credo che un partito possa sbandierare la libertà doi coscienza, un partito deve decidere. Nel Pd le cose si stanno chiarendo e la stragrande maggioranza vuole una legge contro l’omofobia. L’antipolitica vuole che tutto finirà in chiacchiere e dichiarazioni. Io davvero sto facendo di tutto perchè si arrivi al voto.
Siamo ottimisti, che faremo dopo l’apporvazione della tua legge?
Avremo sbrecciato i muro, sarà aperta una strada per le unioni civili e ci sono tutti gli altri diritti negati. Un lavoro enorme. (pubblicato in “Pride”, n. 124, ottobre 2009, p. 12 con il titolo “L’aggravante gay”)